Da quando all’inizio del secolo scorso la S.N.F.T. intraprese il servizio ferroviario sulla costruenda ferrovia, con l’eccezione del tronco Brescia-Iseo già attivo, l’unico sistema di trazione ferroviario disponibile era quello a vapore.
Sin dal 1906 la S.N.F.T. ordinò locomotive, con relative carrozze passeggeri e carri merci, per poter gestire il servizio ferroviario in continua crescita. Tra il 1906 ed il 1933, per uso prettamente ferroviario, considerando sia il ramo bresciano-cremonese sia il ramo toscano, entrarono in servizio 2 automotrici a vapore e 27 locomotive a vapore. Di quest’ultime, ben 21 entrarono in servizio entro il 1914. La trazione a vapore regnò senza incontrare ostacoli sino alla fine degli anni Quaranta, quando ebbe inizio il processo di ammodernamento e ricostruzione della ferrovia al termine del secondo conflitto mondiale.
In una decina di anni, tra il 1950 ed i primi anni Sessanta, la trazione a vapore lasciò la scena a favore della più moderna trazione termica/diesel. La vetustà del materiale rotabile, la deficienza di disponibilità di carbone ed i costi di gestione non indifferenti, soprattutto se paragonati a quelli della trazione termica, furono le principali causa del declino.