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Museo virtuale

Novara

Novara non ebbe come tante altre città minori del nord Italia una tradizione artistica e splendidi geni aristocratici che le permettessero di sviluppare una sua coscienza estetica, di abbellirsi secondo gli stili ed i gusti dei diversi secoli, di creare insomma il tipo della città interessante per monumenti piazze e musei.
La natura le fu cortese di vasti orizzonti e di visioni gigantesche sulla cerchia alpina e di una posizione eminente sul piano circostante... ma gli eventi e gli uomini le furono nemici…le condizioni imposte dalle tristi vicende storiche che l’attanagliarono senza posa la disamorarono per secoli da ogni sforzo per diventare città monumentale…”.
Parole lineari quelle della rivista Nord Milano del 1931, forse di circostanza per giustificare il recupero di un monumento il Broletto, importantissimo nei primi anni Trenta, ma soprattutto efficaci nel descrivere una città alla quale non era stato impedito di essere stata individuata già 50 anni prima come terminale di una linea ferroviaria con la testa in Italia, ma con le gambe ed i piedi direttamente puntate al centro d’Europa.
Una visione d’insieme persino inconsuetamente strategica per il tempo di allora, ma indiscutibilmente anticipatoria di un inimmaginabile futuro.
 

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