“All'uscita della galleria dopo Malnate, per i treni che si dirigono verso Varese, alla sinistra della linea a semplice binario, v'è ancora con porte e finestre murate – il suo casello (quello del guardia-blocco conosciuto come il Nanni del Gaggione): P.B. (Posto di Blocco) Gaggione casello 24 (come figurava nell'Orario di Servizio del 1936), ora P.B.A. (Posto di Blocco Automatico).
Infatti, il casello cessò di funzionare verso il 1954, allorché il Blocco Automatico sostituì quello manuale (semiautomatico) che il Nanni e la moglie avevano per tanti anni manovrato mediante la metodica rotazione a scatti delle leve rosse degli apparati «Cardani Servettaz» e con decise azioni sui pulsanti.
Ma la singolarità del caso consisteva nel fatto che il casello, collocato su un pendio a mezza costa entro un bosco di robinie, non aveva vie di accesso, neppure un sentiero.... per cui era ivi prescritta, in orario, fermata a determinati treni per i ragazzi del Nanni (due o tre) che dovevano recarsi a scuola, e per la moglie che andava, non tutti i giorni, a Varese a fare la spesa, nonché per il guardiablocco che sostituiva il Nanni nei giorni di «C.R.M.>> (Congedo, Riposo, Malattia).
Nella sua solitudine aveva un hobby: l'apicoltura. Si dice che il suo miele fosse ottimo per le numerose robinie che erano in quel bosco...
Non so per quanti anni egli abbia vissuto in questo singolare isolamento: credo, però, che sia stato un uomo felice!..”
Brano tratto dal libro Cento anni di storia delle Ferrovie Nord Milano