Pochissimi oggi ancora ricordano l’esistenza di una ferrovia che da Cremona, passando per diversi paesi del Cremonese, fra cui Soresina e Soncino, giungeva ad Iseo e poi proseguiva per la Val Camonica ed Edolo. Era una ferrovia assegnata in concessione a privati, la S.N.F.T, una ferrovia che correva per lunghi tratti di fianco alla carreggiata stradale, con vari problemi di “contaminazione” fra viabilità e strada ferrata. La velocità media raggiunta, alla fine, nel 1955, quando erano in servizio delle moderne automotrici, era di 36 km all’ora. Eppure, quella linea ebbe una straordinaria importanza per la nostra gente per circa quattro decenni. Importanza per lo scambio di merci fra la fertile pianura cremonese - bresciana e le terre camune. Importanza, ancor più, per gli spostamenti di persone e la rottura di antichi pregiudizi e abitudini sedentarie dure a morire. Soprattutto nella seconda metà degli anni ‘30, quando anche in Italia si diffuse a livello relativamente di massa la “vacanza” (al mare, ai monti o al lago), e più ancora dopo la guerra, nei primi anni ‘50, fu questa linea ferroviaria a portare in montagna migliaia di cremonesi.
Il servizio ferroviario ebbe termine nel 1956, con la motivazione dei costi eccessivi e della progressiva riduzione di utilizzo. Venne sostituito da autobus, in un primo tempo a gestione S.N.F.T. poi di altre Società private.