La realizzazione di una infrastruttura comporta quasi sempre la necessità di individuazione di soluzioni ingegneristiche proiettate nel futuro delineato dall’orizzonte di utilizzo ad essa strettamente collegato. Non hanno fatto eccezione le linee di Ferrovienord che ancora oggi rappresentano spesso la nuova frontiera delle possibilità consentite dalla tecnologia esistente. L’immagine di Ferrovie Nord che meglio rappresenta questo sforzo costantemente orientato nel futuro è indubbiamente il “ponte di Malnate”, l’opera più rappresentativa dell’intera rete aziendale, oggi nella versione strutturale rinnovata nel 1927, tuttavia originariamente realizzato nel 1884 ad una altezza di oltre 60 metri dall’Olona il fiume sottostante dal corso allora decisamente più imponente di quello attuale.
Le due pile metalliche erano composte da sole quattro colonnine collegate da leggerissime crociere: la principale novità di questo manufatto era l’aver sostituito il ferro laminato alla ghisa per la costruzione delle colonne. Il viadotto misurava 235 metri di lunghezza e la campata centrale misurava oltre 67 metri.
Le prove di carico del ponte che furono effettuate con un convoglio composto da sei locomotive a vapore dal tipo tre assi accoppiati, descrivono da sole l’imponenza dell’opera realizzata, che di fatto tuttavia costituisce solo uno dei molteplici esempi di ingegneria ferroviaria prima e di innovazione tecnologica e non solo poi, che hanno caratterizzato e che ancora oggi contraddistinguono l’intera storia delle Ferrovie Nord Milano.