Gregorini - Forno
Sorse nel 1915 con l'incorporazione, da parte dei fratelli Franchi proprietari della Franchi Griffin s.a., delle acciaierie Giovanni Andrea Gregorini di Lovere. Da un capitale iniziale di L. 2 milioni passò poi a L. 3 milioni.
La nuova Società assorbì ben presto la Metallurgica Tempini e gli stabilimenti della ex Tubi Mannesman di Dalmine. Fondò le Acciaierie Elettriche di Forno d'Allione, la fabbrica di Dolomite a Marone, un grande magazzino di ferro a Brescia, le Ferriere di Ospitaletto Bresciano, mentre faceva aprire nuove miniere e riattivava le vecchie in Val Seriana, Val di Scalve, Val d'Allione e Pisogne, rimodernandole e rimettendo in efficienza i vecchi altiforni.
Nuovo impulso ricevettero le grandiose opere per l'impianto idroelettrico del Barbellino e si avviarono i lavori per una nuova centrale idroelettrica a Forno d'Allione che doveva fornire altri 30.000 CV. Il potente complesso industriale creato in quel tempo da Attilio Franchi e dal fratello Ing. Camillo, dava lavoro ad oltre 30.000 operai di cui 10.000 nel solo stabilimento di Sant'Eustacchio. La fabbrica passò poi sotto la direzione tecnica dell'Ing. Emilio Franchi e nel 1932 cambiò nome in "Società Anonima Stabilimenti di Sant'Eustacchio già Franchi-Gregorini" a seguito del suo passaggio all'IRI.