Alla fine degli anni Quaranta, conseguentemente al termine della seconda guerra mondiale con lo strascico di gravi danni causati alla rete ferroviaria, si pose necessariamente il tema del ripristino delle infrastrutture e del rinnovamento del materiale rotabile. Con visione lungimirante, la dirigenza S.N.F.T. optò per l’introduzione della trazione termica, almeno in un primo tempo limitatamente al solo servizio passeggeri. Tra il 1950 ed il 1951 entrarono in servizio 7 automotrici e tra il 1955 ed il 1958 ulteriori 6 unità. Tredici unità di ben 5 modelli differenti. Alcuni di queste ebbero lunga vita sulla rete sociale, come le An64 che vennero ritirate dal servizio nel 1982/1983, mentre altre prestarono servizio per tempi alquanto ridotti, come le AnDu28, le An48 e le An60 che furono ritirate entro il 1960, con l’arrivo delle nuove automotrici della seconda generazione. Tra quelle della prima generazione sono sicuramente da ricordare le quattro An64, ricostruite sulla base di ALn56 Breda delle Ferrovie dello Stato, e la An70.231, prototipo FIAT, soprannominata “Faruk”.