Al termine del secondo conflitto mondiale, in un più ampio progetto di ricostruzione e ripresa dei servizi, a livello anche infrastrutturale, la S.N.F.T., con visione lungimirante, optò per intraprendere il passaggio alla trazione termica al posto di quella a vapore, in un’ottica di ammodernamento ed al contempo di economia di servizio.
Da qui l’entrata in servizio nel 1950 delle prime automotrici, acquistate usate presso altre società ferroviarie e rimesse in servizio: fu il primo passo di un massiccio, duraturo ed ancora attuale sviluppo, che portò in una decina di anni alla completa dismissione della trazione a vapore, anche dai servizi merci. Un arco temporale di 70 anni quello che trascorse tra le prime automotrici, le An64 risalenti al 1935, ed i moderni ATR115/125 dei nostri giorni, passando attraverso periodi di crisi ed altri invece di grande espansione, a dimostrazione del continuo sviluppo e miglioramento del sistema di trazione diesel.
Da ricordare comunque che l’interesse da parte della S.N.F.T. verso la trazione termica fu antecedente alla guerra, con dettagliati studi sul servizio di automotrici sulla Brescia-Bornato-Iseo-Edolo risalenti alla fine degli anni Trenta.