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Saronno
“Quel valoroso e gioviale sindaco di Milano che fu il conte Gulio Bellinzaghi il giorno 22 marzo 1879 parlando agli invitati che avevano compiuto il viaggio inaugurale della ferrovia Milano Saronno non fu un profeta fortunato in quel suo discorsetto pronunciato con quell’accento spiccatamente milanese, e con quello spirito scintillante che gli erano abituali, egli preconizzò che la Milano Saronno sarebbe stata il primo tronco della linea di accesso alla ferrovia del Gottardo che si stava allora costruendo e che Saronno era quindi destinato a diventare un nodo ferroviario di importanza internazionale.
Il sindaco Bellinzaghi aveva visto molto bene negli arditi piani e geniali propositi dei promotori e costruttori della ferrovia Milano Saronno e Milano Erba, ma gli avvenimenti scompigliarono questi propositi e quella che doveva essere una linea internazionale divenne invece una delle più rigogliose arterie locali che in breve volgere di anni ha dato un meraviglioso sviluppo a tutta la zona da essa attraversata…”.
Mai parole descrittive di un abbaglio, ricavate dalla rivista Nord Milano del 1933, poterono essere così profetiche e descrivere meglio il ruolo che Saronno svolge da sempre nello sviluppo del territorio circostante come centro nevralgico dell’infrastruttura ferroviaria destinata ad allargarsi con il tempo e ad assorbire tutte le attività agricole e industriali che su di essa gravitavano sempre più alacremente.
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Le principali date
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1900 - All'inizio del Novecento
La stazione di Saronno in una cartolina dei primissimi anni del Novecento.
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1910 - Davanti alla stazione
Tutti in posa davanti alla stazione di Saronno, nei primi anni Dieci
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1920 - Le nuove pensiline
Negli anni Venti la stazione fu abbellita dalle pensiline. Il caffè-ristorante annesso si è dotato invece delle insegne
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1920 - L'esterno
Visuale dell'esterno della stazione degli anni Venti. Anche all'ingresso era stata collocata una piccola ma elegante pensilina in stile liberty
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1930 - Inizio anni Trenta
Una cartolina che mostra una panoramica della stazione di Saronno. Si scorgono in sosta un "bombolo", un "autobus su rotaie" e la locomotiva a vapore 401
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1930 - Fine anni Trenta
L'esterno della stazione, con un torpedone in sosta, alla fine degli anni Trenta. Il fabbricato viaggiatori, negli anni Trenta, è stato oggetto di alcuni interventi architettonici che ne hanno modificato notevolmente l'aspetto originario.
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1969 - Facciata esterna
La facciata esterna della stazione di Saronno in una fotografia d'archivio datata 11 marzo 1969
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1970 - Fine anni Settanta
Come appariva la stazione, ancora più ampliata in larghezza, alla fine degli anni Settanta
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2021 - Oggi
Saronno oggi in una curiosa “posa” notturna
Galleria
L'intero impianto di stazione visto dall’alto La bella pensilina liberty della stazione di Saronno in una foto degli anni Settanta. Oggi la pensilina è conservata presso il MILS Vista del piazzale ferroviario di Saronno negli anni Trenta, ad elettrificazione avvenuta Cartolina dei primi anni del Novecento che mostra una vista panoramica sulla stazione di Saronno. Sulla destra è ben visibile la cabina scambi che ospitava un apparato Max-Judel Il santuario di Saronno sulla copertina del numero di novembre 1933 della rivista aziendale Nord Milano Il santuario di Saronno, dedicato alla Beata Vergine dei Miracoli, fu costruito negli ultimi anni del XV secolo e la sua fondazione ha radici che affondano nella leggendaria guarigione di Pedretto, un giovane cittadino che per intercessione della Madonna riacquistò l'uso delle gambe, compromesso da una grave malattia. Da allora, le offerte e le donazioni giunte alla piccola chiesa, subito sorta sul luogo della miracolosa guarigione come ex voto alla Vergine, portarono alla creazione di uno dei più monumentali Santuari della Lombardia, meta di continui pellegrinaggi e luogo caro alla devozione popolare, cui San Carlo Borromeo fu particolarmente affezionato. Sono di Bernardino Luini, il maestro lombardo attivo a San Maurizio al Monastero Maggiore a Milano, gli affreschi che interessano tutte le pareti della zona più antica del Santuario, illustrando veri episodi della vita della Vergine e di Cristo.