Quarto Oggiaro
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Il comune di Musocco di cui Quarto Oggiaro faceva parte così come l'adiacente località di Vialba rimase autonomo fino al 1923, quando fu incluso in Milano. Sul finire degli anni Quaranta si sviluppò una grande immigrazione dal Sud verso i grandi centri industriali del Nord in cerca di lavoro e le aree di Milano incolte, come quella di Quarto Oggiaro, divennero il luogo per soddisfare il grande incremento demografico della città.
Quarto Oggiaro, come lo vediamo oggi, nacque negli anni Cinquanta: nel 1954 furono realizzate le prime case popolari, e grazie agli sviluppi seguenti, in breve tempo questa zona divenne uno dei più grandi quartieri di edilizia popolare di Milano. Il quartiere si è ampliato attraverso una serie di lotti di costruzioni, soprattutto negli anni Sessanta, diventando un grande quartiere-dormitorio. Quarto Oggiaro oggi non è più quello di una volta.
Galleria
I dintorni della stazione di Quarto Oggiaro negli anni Sessanta, con un casello sullo sfondo Vita quotidiana alla stazione di Quarto Oggiaro, 1973 Parco di Villa Scheibler (900 m dalla stazione): la storia del parco di Villa Scheibler inizia nel 1400, quando Ludovico il Moro fece di tale luogo, folto di boschi e attraversato da torrenti, la sua tenuta di caccia. Subì nei secoli diversi passaggi di proprietà e destinazione. Nell’Ottocento la villa, abbellita anche dall’apertura sulla facciata di un portico a colonne, fu acquistata dai conti Scheibler, che ne fecero una residenza di campagna circondata da un maestoso parco, un romantico giardino all’inglese, con piccole colline e scorci imprevisti. Acquistata dal Comune di Milano nel 1926. Durante la guerra offrì ricovero agli sfollati e parte del parco divenne vivaio comunale. Dopo la guerra, quando intorno iniziò la costruzione di case, solo una piccola parte del parco originario si salvò. Nel 1979 Villa Scheibler diventò parco pubblico e, negli anni 2000, con il contributo dei fondi europei Urban furono progressivamente realizzati due tipi di interventi: un parziale restauro conservativo della Villa, poi destinata all’associazionismo e a servizi pubblici e un intervento sul verde.