Edolo
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Edolo, il capolinea, il punto di arrivo della ferrovia, ma non delle idee e dei progetti.
La valle di fatto non si chiude ma piega, da un lato, sulla destra, verso il suo ultimo tratto che all'epoca della costruzione rappresentava il confine fisico, la dogana sul passo del Tonale, con il mondo austriaco, il nemico fin da subito, che giustificò e consumò quasi contemporaneamente molte delle risorse destinata alla strada ferrata. Dall'altro sulla sinistra, più ripida, si trasforma in Valtellina quasi da subito, ma rappresenta al tempo stesso la sua proiezione nello spazio con i progetti di attraversamento del Mortirolo e del collegamento con il mondo svizzero tedesco che alcuni documenti suggeriscono fosse iniziato qualche anno prima, con partenza dalla Spezia, passando prima da Parma e da Brescia per arrivare qui e arrestarsi, almeno per ora.
Galleria
La stazione ferroviaria di Edolo e il monumento agli alpini in una cartolina anni Cinquanta Panorama di Edolo con il monte Aviolo sullo sfondo La prima locomotiva a Edolo Vista della stazione, lato binari, in un'immagine d'epoca Atmosfera d'altri tempi: il viale alla stazione, oggi viale Derna Il ponte sull'Oglio, nei pressi di Edolo, con operai al lavoro Una gita per i paesi dell’Alta Valle Camonica. Da Edolo, con un regolare servizio di corriere si giunge in poco tempo nell’Alta Valle Camonica. Il primo paese è Incudine, dove si possono ammirare la Via Crucis nella chiesa di San Bernardino, l'Ultima Cena opera di G.B. Zotti nella parrocchiale di San Maurizio e i resti del castello. Incastonata tra due valli laterali che fanno da cornice al paese, Val Paghera nel Parco Regionale dell'Adamello e Val Grande nel Parco Nazionale dello Stelvio, Vezza d'Oglio regala un incantevole panorama capace di sorprendere il turista in ogni periodo dell'anno. Se si vuole restare in paese, non mancano le attrattive culturali. Meritano sicuramente una visita la Parrocchiale di San Martino, che conserva tra i suoi preziosi cimeli un'ancona in legno secentesca, e la Chiesa di San Clemente, tra le più antiche della valle, era in origine un eremo e ospizio destinato ai pellegrini. Vezza d'Oglio è stato teatro di uno dei combattimenti della Terza Guerra d'Indipendenza, dove il 4 luglio 1866 un reggimento di garibaldini e bersaglieri respinsero gli austriaci. In ricordo della Battaglia di Vezza è stato costruito il Museo Civico Garibaldino, che conserva un’esposizione di oggetti storici. Tra i musei dell'Alta Valle Camonica non si può non citare il Museo della Guerra Bianca di Temù, il più importante in Lombardia e in Italia tra quelli dedicati al fronte bellico alpino nella Prima guerra mondiale, dove sono esposti centinaia di oggetti recuperati sul terreno. Di grande interesse storico è anche Vione, noto per i recenti ritrovamenti di tombe longobarde, la conservazione dei "reölcc" (portici), i resti delle sei torri che difendevano il castello e la scuola di grammatica (XV-XVII sec.). I tre centri del comune di Vione dispongono di un'architettura rustica costituita da archi e finestre di fine fattura, strutture lignee e forme di edifici secondo volumetrie regolari. La località turistica di Ponte di Legno si trova all'estremità della Valle Camonica (di cui rappresenta l'ultimo e, per estensione territoriale, il più grande comune). Completamente immersa in un ampio fondovalle, funge da confine tramite il Passo del Tonale tra la Lombardia e il Trentino-Alto Adige, mentre tramite il Passo di Gavia fra le provincie di Brescia e Sondrio. Una gita a Case di Viso. Un piccolo borgo alpino in quota (1753 m s.l.m.) della Valle di Viso, nel comune di Ponte di Legno, meta turistica, nota specialmente per le abitazioni che conservano immutata la loro architettura originaria in muratura, risalente - per alcune - agli inizi del XIX secolo, e che sono state teatro di una rappresaglia nazista dopo l'armistizio dell'8 settembre.