Breno & Dintorni


Breno è un comune, della Val Camonica, provincia di Brescia. Il suo territorio confina con diversi comuni: a est quello di Bagolino, Borgo Chiese e Daone, a nord quello di Niardo, Braone, Ceto e Losine, ad ovest quello di Malegno e Cividate Camuno, ed a sud quello di Bienno. Il paese è un importante centro amministrativo con la sede della Comunità Montana di Valle Camonica e del BIM della Valle Camonica.
Breno fu capolinea della linea una volta che furono conclusi i lavori della seconda tratta, pertanto ha da sempre rivestito un ruolo significativo nel percorso della linea, anche perché l'importanza della cittadina nella valle è sempre stata rilevante. È presente sul territorio del comune l'acciaieria Carlo Tassara e piccole attività artigianali e di trasformazione dei prodotti locali. Breno è rinomata ancora oggi per la presenza di magli ad acqua finalizzati alla produzione di utensili metallici.
Galleria
La numero 4 a Breno Panoramica dei fabbricati di Breno Viale Stazione, in una Breno d'epoca L'esterno del fabbricato viaggiatori di Breno oggi Folla a Breno per l'arrivo della prima locomotiva Particolare della stazione di Ceto in un momento drammatico, 1950 La stazione di Ceto-Cerveno di moderna ristrutturazione Il Parco Archeologico del Teatro e dell’Anfiteatro, aperto dal 2003, è un Istituto di proprietà statale destinato alla pubblica fruizione, creato al fine di tutelare, conservare e valorizzare i resti archeologici del quartiere degli edifici da spettacolo dell’antico centro romano di Civitas Camunnorum. Il Parco offre un eccezionale spaccato della città antica vantando i resti di un anfiteatro, riportato interamente alla luce nelle strutture perimetrali, e di un teatro, oggi visibile per un terzo del totale. Completano il complesso una serie di strutture e di ambienti di servizio, tra i quali un sacello e delle piccole terme. La posizione degli edifici è splendida, sia dal punto paesaggistico che funzionale: addossati al colle del Barberino, teatro e anfiteatro si appoggiano al pendio naturale. Il Parco si estende per circa 20.000 mq, con aree verdi con piante e essenze arboree. Per piccola e valligiana che fosse, Cividate fu creata con fisionomia decisamente cittadina, secondo i canoni della città romana ad impianto centuriato e con edifici pubblici importanti quali il teatro (del quale lo scavo archeologico ha portato alla luce tutta la pianta del portico post-scaenam), l'anfiteatro (recentemente recuperato nella parte superstite) e le terme. Le case d'abitazione non rispecchiano, invece, il tipo della domus classica, limitandosi, per lo più, a testimoniare un'edilizia di tono popolare, che si avvale di pietra e legno e laterizio per le coperture, al cui fianco non mancano, peraltro, edifici più signorili, dotati di elementi scolpiti nel marmo e di mosaici pavimentali.