Alto Corso dell'Oglio


Capo di Ponte è da considerare come la chiusura della bassa valle poiché dalla sua stazione, una volta attraversato l'Oglio sull'imponente ponte in muratura che sostituì, purtroppo il vecchio destinato al passaggio delle merci e delle persone, si cominciava a salire con una pendenza significativa e si cominciava ad annusare più nitidamente la fresca aria della montagna incombente. Oggi questo tratto di strada ferrata oltremodo famoso perché latistante al parco delle incisioni rupestri, primo sito UNESCO italiano e quindi inevitabile tappa per una sosta durante il viaggio. Sellero prima e Cedegolo poi, con la presenza della centrale elettrica, compongono questo piccolo quadretto, che, attravesato in ferrovia, ancora oggi regala sincere emozioni.
Galleria
Personale in posa a Cedegolo, con caffè-ristoratore Lavori e carri merci a Cedegolo La stazione di Cedegolo in un'altra cartolina d'epoca Panoramica di Cedgolo con il fiume Oglio Sellero e le pendici dell'Adamello Panorama di Sellero con la Concarena sullo sfondo Una gita a...Parco Nazionale delle Incisioni Rupestri. Il Parco Nazionale delle Incisioni Rupestri fu istituito nel 1955, primo parco archeologico italiano, per la tutela e la valorizzazione di uno dei più importanti complessi di rocce con incisioni preistoriche e protostoriche della Valle Camonica. Si estende su una superficie di 143.935 mq in Località Naquane, sul versante idrografico sinistro della Valle Camonica, tra i 400 e i 600 m/slm. Al suo interno accoglie 104 rocce, in arenaria levigata dai ghiacciai, incise con alcune delle raffigurazioni più note del repertorio d’arte rupestre della Valle Camonica, riconosciuto dall’UNESCO nel 1979 patrimonio mondiale dell’umanità (sito n. 94 “Arte Rupestre della Valle Camonica”, primo sito italiano iscritto) per l'unicità del fenomeno e per l'importanza del contributo scientifico che lo studio delle incisioni ha apportato alla conoscenza della preistoria dell'Uomo. L'arte rupestre si sviluppò in Valle Camonica tra la fine del Paleolitico Superiore (tra 13.000 e 10.000 anni da oggi) e l'età del Ferro (I millennio a.C.), epoca di particolare fioritura del fenomeno, che perdurò, tuttavia, anche in età storica, romana, medievale e moderna. Una gita a...Museo dell’Energia Idroelettrica di Cedegolo. Risalendo la Valle Camonica, superato Capo di Ponte, i due versanti si stringono determinando un abbraccio al territorio di fondovalle, che localizza l’approssimarsi di Cedegolo, cuore storico dell’industrializzazione idroelettrica del Novecento. Giunti all’ingresso dell’abitato si presenta finalmente la grande massa monumentale della Centrale SEB (Società Elettrica Bresciana), stretta tra la statale del Tonale, la ferrovia e il fiume Oglio: un imponente edificio realizzato su progetto dell’ing. Egidio Dabbeni di Brescia, una tra le prime Centrali idroelettriche realizzate in Valcamonica, un esempio pionieristico per il nostro Paese di stile razionalistico-funzionale. Appena scesi dalla stazione di Cedegolo, si presenta esattamente la situazione illustrata in una cartolina d’epoca: la linea ferroviaria Brescia-Edolo da poco aperta che ‘buca’ la roccia incombente, il fiume Oglio, che qui ha scavato una suggestiva gola, attraversato dal veneziano e storico ponte della Noce e, quindi, la massa algida e geometrica della Centrale Idroelettrica. La Centrale di Cedegolo, sede del Museo, fu costruita tra il 1909 e il 1910 ad opera della Società Elettrica Bresciana per sfruttare la caduta delle acque derivate in comune di Malonno sul versante orografico destro del fiume Oglio; è passata all'Enel con la nazionalizzazione. Il suo arco di attività va dal 1910 sino al 1962, quando per motivi tecnici è uscita di produzione ed è stata impiegata come magazzino di deposito a servizio del sistema idroelettrico della Valle. Il piazzale d'ingresso, preannuncia il filo conduttore del Museo: l'acqua. Essa scorre su un ampio piano inclinato che simula il fianco di una montagna, delimitando il piazzale antistante l'ingresso. Un balcone panoramico consente un affaccio verso il fiume Oglio legando l'acqua dell’installazione al suo ambiente naturale. Il percorso espositivo è concepito come una esperienza multisensoriale e interattiva dove è possibile ascoltare, guardare, toccare e sperimentare per conoscere, comprendere ma anche stupirsi ed emozionarsi.