Varedo
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"Qui, dove sorge questa borgata, dal fare gentile e cittadino, le nevi tenevano il loro impero di candore'' così Antonio Stoppani parla di Varedo, mentre Cesare Cantù, patriota, deputato e storico risorgimentale, così descrive Varedo e dintorni: ''Aria salubre, suolo piano, sparso di vaghe collinette, molto fertile in gelsi, biade, vini e frumento della migliore qualità, la popolazione in generale è agricola ed in poca porzione applicata al commercio''.
A partire dai primi anni '50 del secolo scorso anche Varedo, come tutto l'hinterland milanese, venne interessata da una forte industrializzazione alla quale seguì una forte immigrazione di persone soprattutto dal Veneto e dal sud d'Italia che aumentò significativamente la popolazione.
Galleria
Una vista dall'alto dell'area occupata dall'ex SNIA. Ben visibile il tracciato ferroviario che corre il parallelo Villa Bagatti Valsecchi (600 m dalla stazione): costruita nel 1878 su una preesistente cascina settecentesca, di cui si conserva il corpo centrale, a cui sono state aggiunti due ali laterali e un piano. Villa Bagatti Valsecchi è circondata da un vasto e bellissimo parco in stile eclettico, attraversato da un lungo viale alberato. Nel parco è conservato un tratto delle mura del Lazzaretto di Milano, uno dei pochi frammenti superstiti. Oggi la villa e il parco ospitano eventi, mostre e concerti. Treno in transito. Si nota ancora il binario centrale di precedenza, ora rimosso. Il fabbricato viaggiatori è stato ricostruito, come accaduto per Palazzolo, nei primi anni Venti in concomitanza con l'apertura della tratta Erba-Asso