Meda
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Il romano punto di Media Via fra Mediolanum e Comum, oggi viabilisticamente poco lontana da Seveso in direzione di Seregno, è nota sin dal Settecento per la produzione di mobili. La sua storia precedente ha coinciso in buona parte con quella del monastero femminile di San Vittore, le cui vicende hanno avuto una precisa ricostruzione e che oggi sarebbe millenario se non fosse stato soppresso in età napoleonica. Del cenobio rimane l'oratorio di San Vittore, che risale al primo Cinquecento. Presenta una facciata realizzata nel 1730 e conserva all'interno affreschi coevi di scuola lombarda attribuibili alla cerchia di Bernardino Luini, oltre a una pala del Cerano. Accanto all'oratorio, la Villa Antona Traversi è il risultato di una trasformazione neoclassica degli edifici conventuali, dovuta forse a Leopold Pollack e a Pelagio Palagi; nella sala del Coro rimangono affreschi di Giovan Mauro Fiammenghino.
Galleria
Il fabbricato viaggiatori e l'adiacente magazzino spiccano nella piazza antistante in questa cartolina degli anni Venti Dintorni della stazione di Meda tra gli anni Quaranta e Cinquanta Villa Antona Traversi (500 m dalla stazione): dimora neoclassica costruita dall'architetto Leopoldo Pollack, attraverso la trasformazione dell'antecedente monastero medievale intitolato a San Vittore; oltre alla chiesa intotolata al santo, che conserva magnifici affreschi del Rinascimento lombardo, meritano una menzione le belle sale neoclassiche del pianterreno, la Sala del Coro, con affreschi di Bernardino Luini e della sua scuola, e il ricco archivio storico, uno tra i più importanti archivi privati lombardi.