“Chi avrà il coraggio di perdersi... la via troverà…”
Progettare significa dare ali alle idee, ma cercare le ali adeguate per poter volare non è semplice... Quando ali e idee si incontrano è giusto ricordarle, anche per la futura memoria, poiché solo sapendo da dove si proviene si può comprendere dove si desidera atterrare.
Prima di declinare ringraziamenti in ogni altra forma, con enorme piacere, il più sincero e sentito di questi deve essere preliminarmente e piacevolmente tributato tanto a due colleghe, Alessandra Spiniello e Zala Vrbek le cui competenze prima e la dedizione poi, hanno consentito che l'intero progetto assumesse la dimensione attuale... quanto all'intero staff di Space SpA, oltre che per i predetti motivi, per l'infinità disponibilità a interpretare le nostre traiettorie....spesso imperscrutabili e impercettibili...
quindi...
In primo luogo, un sincero grazie alla disinteressata partecipazione del Museo delle Industrie e del Lavoro Saronnese, nella persona del suo attuale Presidente, ing. Arnaldo Siena e dei suoi più fidati collaboratori, Carmine Imonti e Claudio Galli, per la disponibilità e la pazienza dimostrata soprattutto nelle primissime fasi di attivazione del progetto. Tutti loro hanno posto nel tempo anche pietre importanti nella vita di Ferrovienord, prima ancora di condividere la declinazione ferroviaria del MILS, che è stata indispensabile per poter immaginare di spiccare questo volo.
Grazie anche al CRA delle Ferrovie, nelle persone del suo Presidente Luciano Ghitti, del segretario Fabio Monfrecola e dell’uomo ovunque e ferroviere DOC, signor Carlo Partenzi, che mai hanno pensato che questo progetto potesse non volare e hanno messo a disposizione il loro patrimonio librario e non solo…
Le ali dell'uomo non esistono in natura, si “devono” solo grazie a “volatori d’eccezione” che hanno in comune un’unica destinazione…
Un grazie sincero pertanto a Edgardo Tavazza e Carlo Bonari, senza i quali non sarebbe stato possibile restituire il fascino del vapore e della trazione a tutti i veicoli ferroviari qui rappresentati ed esposti.
Insieme a loro un doveroso ringraziamento a Carlo Pirotta e Giuseppe Gerosa detentori disinteressati, per fortuna nostra, di numerose fotografie utilizzate.
“Bisognerebbe fermarsi in tempo Non aver fretta ma rallentare, Bisognerebbe solo ascoltare o ancora meglio, cambiare canale, c'è bisogno di stare attenti Nell'osservare la nostra storia, Guardarsi indietro e poi capire… Che c'è bisogno di più memoria, Si c'è bisogno... di più memoria”
Si vola avanti e indietro nel tempo della memoria, per cui gran parte della ferrovia ritrovata e di moltissime curiosità si devono alla passione di Alessandro Brambilla che ha contribuito a gran parte delle immagini più significative qui raccolte ed esposte…
E con lui Claudio Cozzi, per la sua ininterrotta disponibilità…
Grazie poi, per il significativo contributo, a Paolo Mazzetti, Giacomino Savoldi, Mauro Sirio, Massimo Dones, Claudio Faustini e Denis Balestrini, tra i colleghi, e Lucio Bortolato tra gli appassionati, perché le ali hanno bisogno di piume e queste debbono essere davvero tante e serrate tra loro perché si riesca a volare soprattutto con il cuore... Loro sono le immagini (ed il tempo) messe a disposizione, le vere protagoniste di questo viaggio... Ovviamente le piume possono sempre crescere perché alla fine è di questo di cui abbiamo bisogno, di una struttura per poter sognare… di ali per poter volare.
Per volare servono energia e fiducia.. un grande grazie ai signori Gualtiero Della Monaca, Carlo Lattuada, Mario Pennacchio, Paolo Ladavas e Alvaro Ferlenghi, Alberto Ripamonti, Salvo Bordonaro che hanno messo a disposizione le loro opere, oltre che alle riviste edite sia da Duegi Editrice per Tutto treno e storia che da I treni che hanno concesso la pubblicazione degli articoli che, seppur datati, hanno contribuito ad allargare il panorama della conoscenza della storia delle Ferrovie, oltre che a Mondo Ferroviario e Ingegneria Ferroviaria, dai quali si è attinto… per necessità…
Il viaggio è stato più lungo del previsto e qui si ringrazia il Dottor Enrico Bellavita che ha fermamente voluto e permesso a tutti di atterrare su lidi concretamente migliori come già inizialmente immaginati.
Uno speciale ringraziamento alla nostra bussola, Alessandra Giordano della Biblioteca Cesare Pozzo di Milano, insostituibile punto di riferimento nei momenti di perdita dell’orientamento oltre a Paolo, l’Ing. Mantegazza, nella duplice veste di articolista e progettista… e infine non ultima... l’Associazione Movimento e Telegrafo che, tutti insieme, hanno consentito l’atterraggio finale un pochino più soffice…
Una particolare menzione per le voci della Compagnia dei Gelosi, riconosciuta e pluripremiata associazione nell’ambito della valorizzazione della lettura, che hanno dato sostanza al museale silenzio delle sale e lo hanno reso dolcemente rumoroso tra un fischio della locomotiva e una frenata in stazione.
E infine bisogna ricordare il nutrimento... o l’energia... che costituiscono il necessario sostentamento… perché un volo possa definitivamente dirsi compiuto. Pertanto, a vario titolo e in rigoroso ordine alfabetico… un grazie sincero per la pazienza e l’attenzione dimostrata in questo anno di passione a...
Agostini Piero, Berrera Matteo, Bionda Gianluca, Della Canonica Guido, Di Gilio Alessandro, Passoni Valeria, Pini Marco e Viganò Chiara e a chi ha avuto il tempo di dedicarci qualche attimo significativo del proprio lavoro.
Infine un ringraziamento particolare al personale della Biblioteca Braidense, della Biblioteca Civica CARLO NEGRONI delle Biblioteche di Provaglio d’Iseo e di Paderno Franciacorta e del Comune di Orzinuovi per il disinteressato e puntuale sostegno alle ricerche oltreché alla Fondazione ISEC di Sesto San Giovanni.
Una menzione d’obbligo deve essere fatta per Wikipedia e Google Earth e YouTube che tanto sono stati utili nella raccolta di informazioni curiose e di immagini dettagliate per rappresentare un mondo e un territorio davvero complesso e multiforme come quello attraversato dall’infrastruttura ferroviaria nell’ottica della sua continua evoluzione… Tale menzione, necessariamente generica, deve essere estesa a tutti i siti istituzionali consultati dai quali è stato raccolto e utilizzato qualche disponibile suggerimento, tra cui è doveroso comunque citare www.Altabrianza .org, per profondità di contenuti, particolarmente vicino alla storia del mondo delle Ferrovie Nord Milano…
“Difficile non è partire contro il vento.. ma casomai senza un saluto”…
Errori non potrebbero non essercene… ma l’invito è di individuarli e di aiutarci a correggerli... soprattutto per poter continuare il volo... ma sarebbe più adeguato chiamarlo con il suo nome… il viaggio... meno soli ma con più appassionati su cui poter contare per poter insieme… ricordare nel futuro.
Lampo (Sogno di un Macchinista Ferroviere)
(Sogno di un macchinista ferroviere)
Passa l'acqua di uno stagno
veloce di fretta va via
la piazza del borgo
il ponte
il vicolo di fronte
la trattoria che conosco
passano la febbre
la sete
col tempo l'amore
la gelosia
vedo sorgere più stelle che scintille
sopra la mia vita.
Passa tempo passa ruota
sull'acciaio passa
come notte passa giorno
sull'acciaio lucido.
Passa tempo passa ruota
sull'acciaio passa
come notte passa giorno
sull'acciaio lucido.
Buca la montagna questo muso cieco
e sbuca là di fronte
dove aspettano i bagnanti alla sbarra
sul mare che scintilla brilla
passa il campanile di Sant'Anna
Ah-ccidenti come vola
come viaggia all'indietro
come corre via.
Passo anche gli uomini
e il fragore delle automobili.
Taglio l'autostrada come burro contromano
eh come non visibile
passo sopra e passo sotto
sull'acciaio lucido.
Alberi da frutta su due file
da quando ho lasciato Rimini
da quando ho smarrito Genova
proprio non so.
Arriverò ai ghiacciai un giorno
anzi una notte
senza corrente elettrica
a fari spenti arriverò
con coraggio
e poi di nuovo giù
dall'altro pendio del mondo
vedrai che arrivo che farò
turbine e scintille accese
vedrai che arrivo che farò
e come puntuale di ritorno
accanto a te sarò.
Passa tempo passa ruota
sull'acciaio passa
come notte passa giorno
sull'acciaio lucido.
Passa tempo passa ruota
sull'acciaio passa
come notte passa giorno
sull'acciaio lucido.
Come si somigliano
i paesi all'imbrunire
tutti i segnali accesi
tutti i segnali accesi
come si somigliano
i paesi all'imbrunire.
Giovanni Cappellari e Edoardo Adamuccio